Passeggiare, parlare con le persone, guardarsi intorno, sentire gli odori ed emozionarsi di fronte ad un albero secolare che testimonia il lento passare del tempo, prima, durante e dopo le nostre vite. Parlare con le persone per raccogliere storie, aneddoti che raccontano di vite vere, di fatti che hanno riempito i luoghi che oggi ci troviamo a vivere nel nostro tempo. Ascoltare e osservare senza un consumo affannato ma con un piacevole senso di raccolta. Sedersi su una pietra ad ascoltare le parole di una persona anziana non vuol dire occupare il proprio tempo con cose inutili che vengono dal passato, vuol dire preoccuparsi di raccogliere il necessario per andare avanti, per pensare al proprio futuro.
Vecchie e nuove forme di osservazione si intrecciano. La voce delle persone anziane si mescola agli hashtag utilizzati oggi per la produzione dei contenuti attraverso i social media. Ascoltare attraverso i contenuti prodotti dagli altri utenti è comunque una forma di ascolto, più sintetica e contemporanea ma da tenere presente nell’intera fase di ricerca. Le foto, i video, i messaggi vocali sono tutti frammenti di un racconto che stiamo compiendo tutti, giorno dopo giorno. Il nostro, è un lavoro che prova a costruire consapevolezza, innanzitutto per noi stessi e poi per gli altri.
ATTIVITà Raccontare le trasformazioni
Le trasformazioni che ci circondano, la vita, la morte, i piccoli e i grandi cambiamenti che avvengono hanno bisogno di parole suoni e immagini che ne testimoniano l’agire. Articolare un racconto è parte della trasformazione che quel luogo sta vivendo. Nei laboratori abbiamo avuto la possibilità di analizzare i diversi formati che si possono utilizzare oggi per costruire un racconto intrecciando parole, immagini e suoni.
Un video orientato ad un racconto per il web ed i social media ha delle sue logiche che stiamo affinando giorno dopo giorno anche grazie ai nostri comportamenti. La produzione delle stories su instagram, l’utilizzo di hashtag per veicolare meglio la diffusione dei contenuti anche grazie al coinvolgimento degli altri utenti, la preparazione delle domande e la registrazione audio e video delle interviste con una corretta costruzione delle inquadrature e le informazioni di base per la gestione della luce: sono alcuni dei focus che abbiamo affrontato durante la realizzazione dei laboratori orientati alla produzione dei contenuti.
ATTIVITà Raccontare da indigeni
Lo spirito dei laboratori è quello di raccontare i propri luoghi da abitanti che ci vivono ogni giorno e che ogni giorno hanno la possibilità di incontrare i protagonisti delle storie. Restituire attraverso il racconto valore aggiunto al proprio essere indigeno, dare un senso maggiore al racconto che in questa modalità assume un valore ancora maggiore e socialmente più rilevante.
Gli occhi dei ragazzi che hanno partecipato ad Hub della Conoscenza mentre scoprono la storia della propria terra danno entusiasmo ed ancora più entusiasmo da anche vederli lavorare nella creazione di contenuti che gli appartengono che li raccontano a loro volta
I ragazzi sono stati protagonisti di diverse uscite nelle quali hanno fotografato, registrato e discusso con gli altri membri del gruppo e con le persone del luogo. Abbiamo visitato Castinatelli scoprendo informazioni dalla voce di alcuni accompagnatori che ci hanno introdotto per le vie del paese soffermandoci sui punti più rilevanti da inserire all’interno di un ipotetico racconto. Dal centro abitato, sempre accompagnati da una guida siamo andati in un luogo della memoria. Un luogo dove grazie ad un’anziana signora del posto abbiamo rivissuto la sua storia personale e quella del suo paese. L’intervista che ne abbiamo ricavato è un importante documento storico e sociologico che in parte si può ritrovare anche nel video che riassume questa esperienza. Durante la visita ci siamo soffermati anche ad osservare la vegetazione che ci stava intorno, mai senza raccogliere informazioni, suoni e immagini che sarebbero poi tornate utili.
ATTIVITà L’individuazione delle storie
Abbiamo ascoltato e nell’ascolto abbiamo individuato alcune storie che sarebbero potute essere utili per un racconto che integrasse diversi aspetti del luogo che stiamo raccontando. Le storie, come detto, sono un modo molto interessante per scoprire informazioni non didascaliche e non formali rispetto al territorio. Le abitudini, gli stili di vita, gli aneddoti che raccontano di relazioni con altri territori. Sfumature capaci di farci cogliere aspetti profondi della nostra cultura e delle trasformazioni avvenute nel tempo.
Un esempio sul quale abbiamo lavorato è la storia di Francesco Chirico
La storia del soldato Francesco Chirico morto durante la seconda guerra mondiale sulla sua nave affondata a largo della Grecia e la sua lettera affidata al mare e indirizza a sua madre ed alla sua terra ci ha dato la possibilità di capire come le storie contengono il paesaggio umano e relazionale dei nostri paesi. Francesco, un giovane che ama la sua terra, la porta nel cuore e le lascia anche nell’ultimo istante della vita un pensiero. Francesco un giovane che nei suoi disegni da ragazzo ha portato la bellezza dei fiori della sua terra, Francesco che in una delle lettere scritte a suo padre si è preoccupato di mandare dei semi di melo da piantare. Semi che raccontano un po’ della voglia degli uomini e delle donne di queste terre di non sradicarsi mai dalla propria identità contadina ma di pensare che ci può essere sempre un momento di nuova e vitale contaminazione con altri mondi.
I ragazzi di Hub della conoscenza, hanno intervistato alcuni parenti di Francesco Chirico che hanno testimoniato la sua vita e il suo ricordo con le loro parole e con contenuti dell’epoca.
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